Il 17 febbraio 1904 c’è la prima della «Madama Butterfly» di Giacomo Puccini

«Grugniti, boati, muggiti, risa, barriti». No, non siamo su «Cavalli e Segugi» ma su «Musica e Musicisti», all’inizio del secolo scorso.

La rivista di Giulio Ricordi non ha altre parole se non queste vagamente selvagge per descrivere il comportamento del pubblico quella sera alla Scala di Milano, durante la prima della «Madama Butterfly».

I sussurri della stampa dell’epoca parlano di un boicottaggio annunciato: del resto il compositore lucchese era il più brillante del suo tempo, e questo attira da sempre ire ed invidie. Ramelde, la sorella di Puccini, ricorda che il suo concorrente Pietro Mascagni era gonfio di godimento dalle platee, mentre suo fratello affrontava il linciaggio.

Cio-Cio-San era una geisha; sicuramente perfetta per la cerimonia del tè, componendo, come ci si sarebbe aspettato, cucchiaini e porta tovagliolini in modo ineccepibile.

Ma qui siamo ancora nel personaggio. Puccini invece lo fa volar via e da quella crisalide fa nascere una donna. Di inossidabile tempra.

Mercoledì delle Ceneri

Calendarea 2001, Metalmorphosis