Il 10 dicembre è la “Giornata del caffè sospeso” 

Il professor Bellavista, durante le sue riunioni di condominio condite di filosofia, spiegava agli amici che l’umanità si divide in “uomini d’amore” e “uomini di libertà”. I primi preferiscono il bagno, perché è un appuntamento fisso con l’immaginazione; i secondi non hanno dubbi sulla doccia (funzionale, veloce e poco dispendiosa). Gli uomini d’amore vivono abbracciati; i secondi, addosso, sembrano tollerare solo l’aria. Gli uomini di libertà fanno l’albero di Natale, mentre gli uomini d’amore non potrebbero mai rinunciare al muschio nel presepe. Da questa divisione, De Crescenzo trae una mappa dell’Italia e dell’Europa che sa di trincea guelfa e ghibellina: i due avamposti dello Stivale sono Napoli e Milano. In Europa, invece, sono votati all’ars amatoria gli spagnoli, i greci e gli irlandesi. I francesi un po’ e un po’, mentre su scandinavi, tedeschi e inglesi non c’è dubbio che viga la filosofia dell’albagia.

Ora, è un fatto che la tradizione del caffè sospeso da Napoli sia riuscita a conquistare Longobardi, Galli e Alemanni: a Sud come a Nord, si parla infatti sempre più di spesa sospesa e ci è sembrato persino di sentir dire baguette sospesa.

Se è la fine dei confini emotivi e cognitivi, allora gli uomini d’amore sono riusciti a trasformare l’Europa in un cocktail in cui convivono tutte le diversità… un bel mondo sospeso, si potrebbe dire. E pensare che tutto è partito da una tazzina di caffè!

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San Mauro