Era di maggio

Quanto risuona d’Europa questa settimana? La bandiera a 12 stelle si prende tutto il suo posto in un blu dipinto di blu. La citazione di Modugno non è un caso: nel comporre il suo inno fu un’immagine a guidarlo ed era un azzurro di Chagall (pittore russo, ma lo scriviamo tra parentesi). E dunque, questi sono i giorni in cui Torino si appunta sul petto la spilla dell’Eurovision, nato nel 1956 su ispirazione del nostro Sanremo. Eppure, scorrendo i vincitori da quell’anno ad oggi, troviamo una nutritissima lista di campioni rimasti, ahinoi, solo locali (Abba a parte, che ebbero una speciale licenza per cantare in inglese e non in svedese).

Dunque, per ricavare da questa settimana qualcosa che superi la prova del tempo, dovremmo forse rivolgerci ai suoi potenziali di base: suono e visione. Il primo è una musica senza parole. Sarà un caso, ma il concerto di lunedì 9 maggio al Campidoglio (anniversario della Festa dell’Europa, dedicata a David Sassoli), ha aperto con l’”Estate” di Vivaldi: una melodia che non bussa, entra sicura, diremmo in gergo di primavera. La seconda è far parlare, senza nessuno scioglilingua, solo l’immagine. E infatti questo sabato sarà la Notte Europea dei musei, con ingresso serale e ad un costo simbolico in molti istituti culturali del continente.

Del resto, il discorso di Robert Schuman del 9 maggio 1950 (da cui partì la nostra Europa), ha superato la prova del tempo. Allora come oggi, i problemi erano acciaio, energia e guerre; come preservare la pace mondiale? “Con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. Mettiamo così al centro una composizione che evoca solo suono e visione; è il nostro piccolo contributo creativo. Fiorirà l’immaginazione?